Dopo il lungo periodo di chiusura delle dogane a causa dell’emergenza Covid-19, dal 15 giugno la Confederazione, ripristinando la libera circolazione, ha anche rimosso il divieto di fare acquisti oltre confine. A discapito dei timori dei commercianti italiani sulla ripresa dell’afflusso dei clienti dalla Svizzera, causata dall’incertezza della situazione sanitaria, sin da subito numerosissimi confederati si sono riversati oltre frontiera a fare shopping.
Per molti ticinesi è stato un tanto atteso ritorno alle vecchie abitudini; la spesa del sabato nei supemercati alimentari, il giro per negozi nei grandi centri commerciali, la cena o il sushi nel ristorante di fiducia. Oltre ai grandi centri commerciali, molto frequentati sin da subito sono stati anche i piccoli rivenditori, non solo macellai o fruttivendoli, ma anche rivenditori di vestiti, scarpe, accessori ecc., in grado di offrire opportunità commerciali molto concorrenziali a livello economico.
Ricordiamo che, a differenza della Svizzera, dove l’utilizzo delle mascherine non è obbligatorio, ma solo caldamente suggerito, nella vicina Italia l’utilizzo é obbligatorio nei luoghi chiusi e in Lombardia anche all’aperto almeno sino al 30 giugno
